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FI Group Expertise
Finanza agevolata 2025-2026: strumenti strategici per imprese e investitori
Nel contesto della politica industriale italiana, il Mezzogiorno si conferma come area prioritaria per l’allocazione di risorse pubbliche e incentivi fiscali. La ZES Unica, il piano Transizione 5.0 e i Contratti di sviluppo Invitalia costituiscono un triangolo agevolativo che consente alle imprese di strutturare investimenti ad alta intensità di capitale, innovazione e sostenibilità.
Matrice comparativa: ZES Unica vs Transizione 5.0 vs Contratti di sviluppo
Parametro | ZES Unica | Transizione 5.0 | Contratti di sviluppo |
Tipologia agevolazione | Credito d’imposta | Credito d’imposta + contributo | Contributo + finanziamento agevolato |
Ambito di investimento | Beni strumentali, immobili, terreni | Industria 4.0 + risparmio energetico ≥ 3% | Programmi industriali, turistici, ambientali |
Soglie di accesso | Min. €200.000 – Max. €100 mln | Min. €40.000 – Max. €50 mln | Min. €20 mln (grandi imprese), €7,5 mln (PMI) |
Localizzazione | Regioni del Mezzogiorno | Tutto il territorio nazionale | Tutto il territorio nazionale |
Cumulabilità | Sì, con Transizione 5.0 e altri | Sì, con ZES e PNRR | Limitata, valutata caso per caso |
Requisiti documentali | Certificazione revisore, comunicazioni AdE | Diagnosi energetica, asseverazione tecnica | Business plan, piano industriale, bilanci |
Gestione operativa | Agenzia delle Entrate | GSE + AdE | Invitalia |
Tempistiche | Comunicazioni annuali | Domanda online, valutazione tecnica | Procedura negoziale, istruttoria Invitalia |
Benefici fiscali potenziali | Fino al 60% | Fino al 45% cumulabile | Fino al 75% cumulato tra contributi e finanziamenti |
ZES Unica: fiscalità incentivante per il Sud
La Zona Economica Speciale Unica è stata istituita con il DL 124/2023 e prorogata dalla Legge di Bilancio 2025. Prevede un credito d’imposta fino al 60% per investimenti in beni strumentali, immobili e terreni nelle regioni del Mezzogiorno. È cumulabile con altri aiuti di Stato, inclusi quelli del piano Transizione 5.0.
Requisiti chiave
- Investimento minimo: €200.000.
- Certificazione obbligatoria da revisore legale.
- Comunicazione iniziale: 31 marzo – 30 maggio 2025.
- Comunicazione integrativa: 18 novembre – 2 dicembre 2025.
Transizione 5.0: innovazione e sostenibilità
Il piano Transizione 5.0 è il naturale evolutivo del precedente 4.0, con focus su digitalizzazione e risparmio energetico. È cumulabile con ZES Unica, purché il beneficio totale non superi il 100% del costo netto dell’investimento.
Ambiti agevolabili
- Macchinari interconnessi.
- Impianti fotovoltaici.
- Software gestionali.
- Formazione tecnica.
Contratti di sviluppo: grandi progetti industriali
Gestiti da Invitalia, i Contratti di sviluppo sono pensati per progetti complessi e ad alto impatto. Offrono contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, ma richiedono una istruttoria tecnica dettagliata e una valutazione negoziale.
Strategie operative per imprese e advisor
- Segmentazione degli investimenti
Pianificare su base biennale per sfruttare ZES Unica 2025 e 2026.
- Cumulo intelligente
Simulare scenari di cumulo tra ZES e Transizione 5.0 per ottimizzare il beneficio fiscale.
- Governance documentale
Predisporre dossier tecnico-contabili, certificazioni e comunicazioni AdE.
Conclusione: il Mezzogiorno come hub fiscale e produttivo
La sinergia tra ZES Unica, Transizione 5.0 e Contratti di sviluppo consente alle imprese di strutturare investimenti ad alta intensità agevolativa. Il Mezzogiorno si configura come laboratorio di fiscalità incentivante, dove la finanza agevolata diventa leva competitiva per la crescita industriale.
Finanza agevolata e fiscalità incentivante per il rilancio produttivo del Sud
La ZES Unica Mezzogiorno, istituita con il DL 124/2023 e operativa dal 1° gennaio 2024, rappresenta una infrastruttura normativa di rilievo sistemico per la politica industriale nel Sud Italia. L’unificazione delle otto ZES regionali ha generato un ecosistema agevolativo semplificato, orientato a favorire investimenti produttivi, reindustrializzazione e reshoring in territori a bassa densità di sviluppo.
Questa misura si inserisce nel quadro più ampio della finanza agevolata nazionale, in sinergia con strumenti come Transizione 5.0, Contratti di sviluppo Invitalia, Fondo sviluppo e coesione e PNRR.
ZES Unica 2025: credito d’imposta e compliance normativa
La Legge di Bilancio 2025 (L. 207/2024) ha confermato il credito d’imposta ZES Unica per investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 15 novembre 2025. L’agevolazione è parametrata su base dimensionale e territoriale, con aliquote fino al 60%, e soglie di accesso comprese tra 200.000 euro e 100 milioni di euro per progetto.
Requisiti e ambiti di eleggibilità
- Investimenti in beni strumentali nuovi, impianti, macchinari, attrezzature.
- Localizzazione in aree ammissibili secondo la Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027.
- Obbligo di certificazione delle spese da parte di revisore legale iscritto alla sezione A del registro.
Timeline procedurale
- Comunicazione iniziale: 31 marzo – 30 maggio 2025.
- Comunicazione integrativa: 18 novembre – 2 dicembre 2025.
- Trasmissione telematica tramite i modelli approvati dall’Agenzia delle Entrate.
ZES Unica 2026: continuità agevolativa e aggiornamenti tecnici
Il 2026 conferma la proroga del credito d’imposta ZES, con modifiche introdotte dai DL 113/2024 e DL 155/2024, che hanno ridefinito:
- I modelli di comunicazione e le modalità di trasmissione.
- Le regole di cumulo con altri incentivi, in particolare con Transizione 5.0, secondo il principio di nettizzazione.
Cumulo agevolativo: un approccio integrato
Il credito ZES può essere cumularsi con Transizione 5.0, purché il beneficio complessivo non superi il 100% del costo netto dell’investimento. Esempio operativo:
- 60% da ZES Unica.
- 45% su quota residua da Transizione 5.0.
- Totale agevolazione: 78%.
Strategie per imprese e advisor: come strutturare gli investimenti nel Mezzogiorno
- Pianificazione fiscale e industriale
- Segmentazione degli investimenti in fasi pluriennali per ottimizzare il beneficio su più esercizi.
- Analisi di ammissibilità territoriale e coerenza con la Carta degli aiuti.
- Ottimizzazione del cumulo
- Simulazioni di impatto fiscale.
- Verifica di compatibilità con altri strumenti agevolativi.
- Coordinamento con consulenti di finanza agevolata e fiscalità d’impresa.
- Governance documentale
- Predisposizione di dossier tecnico-economici.
- Certificazione delle spese e audit interno.
- Monitoraggio delle FAQ e circolari interpretative dell’Agenzia delle Entrate.
Il Mezzogiorno come laboratorio di fiscalità incentivante
La ZES Unica 2025-2026 non è solo un incentivo, ma un dispositivo di politica economica avanzata. Le imprese che sapranno anticipare la transizione normativa, strutturare gli investimenti in modo strategico e interfacciarsi con partner esperti in finanza agevolata, potranno ottenere benefici fiscali rilevanti, rafforzare la propria posizione competitiva e contribuire al rilancio industriale del Sud Italia.
Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025, il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 ha subito importanti modifiche che le imprese devono conoscere per non perdere l’accesso all’incentivo e per evitare errori nella fase di fruizione.
Il nuovo meccanismo prevede una procedura più articolata, fondata su un sistema di prenotazione delle risorse, un monitoraggio continuo da parte del MIMIT e dell’Agenzia delle Entrate, e l’introduzione di un nuovo codice tributo per la compensazione.
Quando si può iniziare a compensare
La compensazione del credito d’imposta non è più automatica. Le imprese potranno iniziare a utilizzarlo dal giorno 10 del mese successivo a quello in cui il MIMIT trasmette all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese ammesse. Questo elenco viene aggiornato mensilmente e include solo le imprese che hanno completato correttamente l’iter previsto.
Chi può accedere
Possono accedere alla compensazione le imprese che hanno inviato la comunicazione di completamento degli investimenti, secondo il modello allegato al decreto direttoriale del 16 giugno 2025. È fondamentale che l’intero iter – comunicazione preventiva, comunicazione con acconto e comunicazione di completamento – sia stato rispettato nei tempi e nelle modalità previste.
Come si compensa
Per la compensazione in F24, è stato istituito il nuovo codice tributo “7077”, che deve essere utilizzato indicando come anno di riferimento quello in cui è stato completato l’investimento. Questo codice si applica esclusivamente agli investimenti effettuati a partire dal 1° gennaio 2025 e soggetti alle nuove regole.
Per gli investimenti precedenti o coperti dalla clausola di salvaguardia (cioè quelli per cui entro il 31 dicembre 2024 è stato accettato l’ordine e versato almeno il 20% del costo), resta valido il codice tributo “6936”.
Il nuovo iter di accesso al credito
Il processo si articola in tre fasi:
- Comunicazione preventiva: va inviata il prima possibile e comunque entro il 31 gennaio 2026. Serve a prenotare le risorse e determina la priorità in base all’ordine cronologico di invio.
- Comunicazione con acconto: deve essere trasmessa entro 30 giorni dalla preventiva, attestando il pagamento di almeno il 20% del costo o la stipula del contratto di leasing.
- Comunicazione di completamento: va inviata al termine dell’investimento, entro il 31 gennaio 2026 (per investimenti effettuati entro il 2025) o entro il 31 luglio 2026 (per investimenti completati entro il 30 giugno 2026).
Attenzione alle tempistiche e alla disponibilità delle risorse
Il credito d’imposta è soggetto a un limite di spesa annuale di 2,2 miliardi di euro, applicabile solo agli investimenti in beni materiali 4.0 effettuati dal 2025 in poi. Per questo motivo, è fondamentale rispettare le scadenze e inviare le comunicazioni nei tempi previsti.
Le imprese che hanno trasmesso le comunicazioni con il vecchio modello entro il 15 maggio 2025 possono mantenere la priorità, a condizione che aggiornino la documentazione entro il 17 luglio 2025. Chi ha inviato le comunicazioni dopo tale data o non le ha inviate affatto, dovrà seguire la nuova procedura e sarà soggetto alla disponibilità residua delle risorse.
Conclusioni
Il nuovo credito d’imposta Transizione 4.0 rappresenta un’opportunità importante per le imprese che investono in innovazione e digitalizzazione, ma richiede una gestione attenta e puntuale della documentazione. La corretta compilazione delle comunicazioni, il rispetto delle scadenze e l’utilizzo dei codici tributo appropriati sono elementi essenziali per non perdere il beneficio.
FI Group supporta le imprese in ogni fase del processo, dalla pianificazione dell’investimento alla gestione operativa delle pratiche, garantendo conformità normativa e massimizzazione del vantaggio fiscale.
Novità beni strumentali 2025: pubblicato il Decreto Direttoriale 16 giugno 2025
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha ufficializzato, con il Decreto Direttoriale del 16 giugno 2025, l’apertura della piattaforma informatica per accedere al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0.
Attraverso questa piattaforma le imprese possono presentare, secondo quanto disposto dal decreto direttoriale 15 maggio 2025, il modello di comunicazione per l’accesso al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, ovvero fino al 30 giugno 2026 a condizione che entro il 31 dicembre 2025 sia stato versato un acconto pari ad almeno il 20% dell’investimento, nel limite di spesa complessivo di 2,2 miliardi di euro.
Beni strumentali 2025 – Quando si può presentare la comunicazione?
A partire dalle ore 14:00 del 17 giugno 2025, le imprese possono inviare la comunicazione per prenotare le risorse disponibili.
Dove si presenta la domanda?
La comunicazione va inviata esclusivamente online, tramite:
- Il sito del GSE: sezione “Transizione 4.0”
- Accesso tramite SPID
- Utilizzo del modello editabile disponibile sulla piattaforma
Quante risorse sono disponibili?
Il plafond complessivo per il 2025 è pari a 2,2 miliardi di euro, destinati a investimenti effettuati tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025.
Cosa cambia rispetto ai decreti precedenti?
Il nuovo decreto aggiorna e integra il decreto direttoriale del 15 maggio 2025, introducendo:
- Nuove modalità di compilazione per investimenti in leasing finanziario
- 30 giorni di tempo per adeguarsi per chi ha già inviato comunicazioni con il modello del 24 aprile 2024
- Priorità garantita in base all’ordine cronologico di prenotazione
Beni strumentali 2025 – Perché è importante agire subito?
L’assegnazione delle risorse segue l’ordine cronologico di invio delle comunicazioni. Per non perdere l’opportunità:
- Accedi subito alla piattaforma
- Verifica la documentazione
- Adeguati alle nuove modalità se hai già inviato una comunicazione
Beni strumentali 2025 – Hai bisogno di supporto?
Se sei un’impresa che investe in tecnologie 4.0 e vuoi:
- Verificare l’ammissibilità dei tuoi investimenti
- Compilare correttamente la comunicazione
- Pianificare una strategia fiscale efficace
Il C.d. “Decreto Salva-conti” ha introdotto nuovi obblighi di comunicazione per le imprese che vogliono fruire dei crediti d’imposta. Sia per beni strumentali 4.0 e che per il credito d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione, design e ideazione estetica. Gli oneri di comunicazione variano in base al momento in cui sono realizzati gli investimenti, si possono distinguere tre casi.
Affidati ad FI Group, con la nostra esperienza ventennale nell’ambito degli incentivi legati all’innovazione ed alla ricerca e sviluppo, sapremo guidarti attraverso gli ultimi aggiornamenti legislativi e valorizzare al massimo i tuoi investimenti.
Nuovi obblighi di comunicazione per i crediti d’imposta: le tre casistiche
Comunicazione crediti d’imposta: investimenti dal 30 marzo 2024
Dal 30 marzo 2024, data di entrata in vigore del Decreto, le imprese che vogliono effettuare investimenti saranno tenute ad inviare una comunicazione ex ante, contenente:
- l’ammontare degli investimenti,
- la presunta ripartizione del credito negli anni,
- e la relativa fruizione.
Tale comunicazione, inoltre, dovrà essere aggiornata ex post al completamento degli investimenti. Il Decreto prevede che le comunicazioni avvengano in base alla modulistica introdotta dal decreto direttoriale del 6 ottobre 2021 del Ministero dello sviluppo economico, che dovrà essere opportunamente modificato con apposito decreto direttoriale del MIMIT. Processo simile agli incentivi 5.0.
Comunicazione crediti d’imposta: investimenti dal 1° gennaio al 29 marzo 2024
Secondariamente, per gli investimenti realizzati a partire dal 1° gennaio 2024 e fino al 29 marzo 2024, le imprese, ai fini della fruizione dei crediti, dovranno procedere a inviare la comunicazione ex post di completamento degli investimenti.
Comunicazione crediti d’imposta: focus beni strumentali 4.0
Da ultimo per gli investimenti in beni strumentali 4.0, si escludono quindi le spese di ricerca e sviluppo, innovazione e design, relativi all’anno 2023, la compensabilità dei crediti maturati e non fruiti è subordinata all’invio del modello di comunicazione di cui al decreto direttoriale 6 ottobre 2021 del Ministero dello sviluppo economico.
Nelle more della approvazione del decreto direttoriale, è consigliabile farsi affiancare da un esperto per la corretta fruizione dei crediti.