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Bando Turismo Sicilia 2025: 135 milioni a fondo perduto per strutture ricettive
Scopri come accedere al Bando Turismo Sicilia 2025: 135 milioni di euro per riqualificare, ampliare o creare strutture ricettive. Agevolazioni fino all’80%.
La Sicilia non smette mai di affascinare. Ma oggi, oltre alla bellezza dei suoi paesaggi, punta a rinnovare anche il modo in cui accoglie i suoi visitatori. Con il Bando Turismo Sicilia 2025, la Regione mette a disposizione 135 milioni di euro a fondo perduto per dare nuova linfa al settore turistico, sostenendo chi vuole riqualificare, ampliare o creare strutture ricettive in chiave moderna e sostenibile.
Un segnale forte, concreto, che parla a chi crede nel turismo come motore di sviluppo e identità.
A chi si rivolge il Bando Turismo Sicilia 2025
Il bando è pensato per tutte le imprese che operano nel settore dell’alloggio in Sicilia: dagli hotel ai B&B, dai campeggi ai rifugi, passando per reti d’impresa e cooperative. L’unico requisito? Avere radici operative nell’isola e la voglia di investire in qualità, innovazione e rispetto per il territorio.
Il contributo è a fondo perduto e varia in base alla tipologia di impresa e al regime applicato:
Regime de minimis
- Fino all’80% delle spese per progetti tra 50.000 e 300.000 euro
Regime in esenzione
- Fino al 60% per micro e piccole imprese
- Fino al 50% per medie imprese
- Fino al 40% per grandi imprese
- Per progetti fino a 3,5 milioni di euro
Spese ammissibili
- Ristrutturazioni e ampliamenti
- Realizzazione di nuove strutture ricettive
- Recupero di immobili dismessi
- Arredi, impianti, domotica, certificazioni
- Progettazione, direzione lavori, collaudi
Quando e come partecipare al Bando Turismo Sicilia 2025
Le domande si presentano online, sulla piattaforma incentivisicilia.irfis.it
- Aperto dal 15 luglio 2025
- In scadenza il 15 ottobre 2025 alle ore 17:00
La selezione sarà a graduatoria, premiando i progetti che dimostrano:
- Sostenibilità ambientale
- Digitalizzazione
- Valorizzazione del territorio
- Creazione di occupazione stabile
Bando Turismo Sicilia 2025: cosa ci raccontano le edizioni precedenti
Il precedente bando ha lasciato il segno: centinaia di interventi finanziati, strutture storiche riportate alla vita, nuove camere e servizi per accogliere un turismo sempre più esigente e consapevole.
Molte imprese hanno migliorato la propria reputazione ambientale, ridotto i consumi e aumentato la competitività. Un investimento che ha generato valore, dentro e fuori le mura delle strutture.
Le aspettative degli imprenditori
Il settore guarda al nuovo bando con fiducia e speranza. Le richieste sono chiare:
- Tempi rapidi e trasparenti
- Procedure semplificate
- Maggiore flessibilità nei progetti
- Un occhio di riguardo alle PMI, spesso penalizzate nei bandi precedenti
Molti operatori vedono in questa misura la possibilità di rinnovare le strutture in vista della stagione 2026, intercettando la crescita del turismo in Italia e nel Mediterraneo.
Bando Turismo Sicilia 2025: un’occasione da cogliere
Il Bando Turismo Sicilia 2025 non è solo un incentivo. È una visione di futuro, un invito a credere che l’ospitalità siciliana possa essere più moderna, più sostenibile, più competitiva.
Se sei un’impresa del settore, il momento di agire è adesso. Un progetto ben pensato, coerente con gli obiettivi del bando e radicato nel territorio può fare la differenza.
Il Bando Turismo Sicilia 2025 è molto più di un incentivo economico. È una strategia di rilancio territoriale, che punta a rendere l’isola più attrattiva, sostenibile e competitiva.
Se sei un’impresa del settore turistico, il momento di agire è adesso. Un progetto ben strutturato, coerente con gli obiettivi del bando e radicato nel territorio può fare la differenza.

Fondo Transizione Industriale: la spinta green che le imprese italiane stavano aspettando
In un momento storico in cui la sostenibilità non è più un’opzione ma una necessità, il Fondo per la Transizione Industriale si presenta come una delle leve più concrete per accompagnare le imprese italiane verso un futuro più verde, efficiente e competitivo.
Lanciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il fondo mette sul piatto 400 milioni di euro per sostenere progetti industriali che puntano a ridurre l’impatto ambientale dei processi produttivi. Non si tratta di aumentare la produzione, ma di produrre meglio, con meno sprechi, meno emissioni e più innovazione.
Un fondo, quattro direttrici strategiche
Il cuore del bando è chiaro: aiutare le imprese a trasformarsi. Come? Attraverso interventi mirati su:
- Efficientamento energetico degli impianti
- Uso circolare delle risorse (riuso, riciclo, recupero)
- Produzione di energia rinnovabile per autoconsumo
- Tecnologie digitali e Industria 4.0 applicate alla sostenibilità
Le agevolazioni sono a fondo perduto, fino al 40% per le PMI e al 30% per le grandi imprese, con la possibilità di cumulare altri incentivi. Un’occasione concreta per chi vuole innovare senza compromettere la solidità finanziaria.
Le origini del Fondo Transizione Industriale: una risposta strutturale alla sfida climatica
Il fondo nasce con la Legge di Bilancio 2022, ma affonda le sue radici nel PNRR e nelle politiche europee per la transizione ecologica. È regolato da due decreti chiave (ottobre 2022 e dicembre 2024) che ne definiscono criteri e modalità operative.
Non è un’iniziativa spot, ma parte di una strategia più ampia per decarbonizzare l’industria italiana e renderla protagonista del cambiamento.
I risultati delle edizioni precedenti del Fondo Transizione Industriale
I numeri parlano chiaro:
- Centinaia di progetti finanziati in tutta Italia
- 40% delle risorse al Sud, a sostegno della coesione territoriale
- 50% dei fondi alle imprese energivore, con impatti tangibili sulla riduzione dei consumi
Ma non è solo questione di numeri. Molte aziende hanno colto l’occasione per ripensare il proprio modello produttivo, ottenere certificazioni ambientali, migliorare il proprio rating ESG e posizionarsi meglio sui mercati internazionali.
Le aspettative delle imprese per il nuovo bando Fondo Transizione Industriale
Con l’apertura del nuovo sportello prevista dal 17 settembre al 10 dicembre 2025, le imprese si preparano a cogliere l’opportunità. Le richieste più frequenti?
- Procedure snelle e tempi certi di valutazione
- Maggiore flessibilità nei progetti ammissibili
- Integrazione tra transizione ambientale e digitale
- Più spazio alle PMI, spesso penalizzate nei bandi precedenti
C’è voglia di investire, ma anche bisogno di chiarezza, velocità e visione.
Un’occasione da non perdere
Il Fondo per la Transizione Industriale non è solo un incentivo economico. È un acceleratore di cambiamento, una leva per rendere il nostro sistema produttivo più resiliente, moderno e sostenibile.
Per le imprese italiane, è il momento di agire. Preparare un progetto solido, coerente con gli obiettivi ambientali e ben strutturato può fare la differenza tra restare fermi o diventare protagonisti della nuova economia green.