Notizie

Opportunità straordinaria SIMEST 2025–2027: 28 miliardi di €
Nel 2024 l’export italiano ha raggiunto 623,5 miliardi di euro con crescite record in mercati strategici come Arabia Saudita (+27,9%), Turchia (+23,9%) ed Emirati Arabi Uniti (+19,4%). Il Governo punta a 700 miliardi entro fine legislatura.
In questo scenario, il nuovo Piano Strategico SIMEST 2025–2027 mette a disposizione 28 miliardi di euro per sostenere la crescita delle imprese italiane. La grande novità? Accesso anche alle aziende non esportatrici, se parte di filiere a vocazione internazionale. Dal 7 agosto 2025, sono finanziabili progetti di transizione digitale ed ecologica, rafforzamento patrimoniale e iniziative sui mercati strategici (Africa, America Latina, India).
Premialità fino al 20% a fondo perduto per PMI innovative, startup e imprese del Mezzogiorno. Opportunità uniche per chi vuole innovare e crescere globalmente.
Che cos’è il Piano SIMEST 2025–2027? Opportunità Straordinaria
Il Programma SIMEST 2025–2027 è un programma di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto per imprese italiane che investono in innovazione, digitalizzazione e internazionalizzazione. È integrato nel piano di Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e nasce dal confronto con Confindustria e le imprese, per rafforzare la competitività del Made in Italy sui mercati esteri.
Chi può accedere ai fondi SIMEST?
Possono accedere tutte le imprese con sede in Italia, incluse quelle non esportatrici, se partecipano a filiere orientate all’export. Sono previste premialità per:
- PMI innovative e startup
- Imprese del Mezzogiorno
- PMI femminili e giovanili
- Aziende con certificazioni ambientali (ISO 14001, ISO 45001)
- Imprese energivore in percorso di efficientamento
Quali investimenti sono finanziabili?
SIMEST finanzia progetti strategici per la competitività:
- Transizione digitale ed ecologica
- Sostenibilità ambientale (efficientamento energetico e idrico, certificazioni)
- Digitalizzazione di prodotto e processo
- Formazione del personale
- Rafforzamento patrimoniale (aumenti di capitale, finanziamenti soci)
- Apertura sedi commerciali all’estero
- Partecipazione a fiere internazionali
Quali sono le condizioni di finanziamento?
- Tasso agevolato rispetto al mercato
- Contributo a fondo perduto fino al 20% per categorie prioritarie
- Ampia flessibilità per investimenti in macchinari, impianti, consulenza e promozione internazionale
- Possibilità di co-finanziamento per imprese energivore e localizzate nel Sud Italia
Focus geografico: mercati strategici
Il pacchetto SIMEST punta su aree ad alto potenziale:
- Africa (Piano Mattei)
- America Latina
- Paesi del Golfo
- India
- Balcani Occidentali È in valutazione una misura dedicata anche per gli Stati Uniti, destinazione chiave per il Made in Italy.
Numeri chiave e impatto
- Export Italia 2024: 623,5 miliardi €
- Obiettivo Governo: 700 miliardi € entro fine legislatura
- SIMEST 2024: 8 miliardi € impegnati, 4.700 operazioni finanziate, impatto 0,5% PIL
- Fondo 394: oltre 5.400 progetti finanziati, dotazione PNRR 1,95 miliardi €
- Previsioni export SACE: +3,7% nel 2024, +4,5% nel 2025
Come presentare domanda?
Dal 7 agosto 2025 tramite la piattaforma SIMEST. FI Group offre supporto completo per:
- Analisi di eleggibilità
- Preparazione della domanda
- Gestione della rendicontazione
- Ottimizzazione delle premialità
FAQ
Qual è il budget del piano SIMEST 2025–2027?
Il budget complessivo è di 28 miliardi di euro per innovazione e internazionalizzazione.
Le imprese non esportatrici possono partecipare?
Sì, se fanno parte di filiere con orientamento internazionale.
Quali sono le categorie prioritarie per il fondo perduto?
PMI innovative, startup, imprese del Sud Italia, PMI femminili e giovanili, aziende con certificazioni ambientali.
Tabella riepilogativa
| Caratteristica | Dettaglio |
|---|---|
| Budget complessivo | 28 miliardi € |
| Beneficiari | Imprese italiane (anche non esportatrici) |
| Investimenti finanziabili | Digitalizzazione, sostenibilità, patrimonializzazione |
| Contributo a fondo perduto | Fino al 20% |
| Mercati strategici | Africa, America Latina, India, Golfo |
SIMEST: Global Reach. Local Expertise.
Accedere ai fondi SIMEST non è solo una questione di compilare una domanda: è una scelta strategica che impatta sul futuro della tua azienda. FI Group è il partner che trasforma complessità in chiarezza, con un approccio integrato che unisce visione globale e competenza locale.
Il tuo HQ vede il quadro completo. I tuoi team sentono il supporto sul territorio.
Riduci rischi, accelera l’implementazione, garantisci compliance.
Contatta FI Group oggi stesso e scopri come possiamo guidarti verso una crescita internazionale sicura e veloce.

European Innovation Scoreboard 2025 Italia: Approfondimento Esclusivo e Opportunità Chiave
La Commissione Europea conferma la crescita dell’innovazione nell’UE: dal 2018 la performance è aumentata del 12,6%, trainata da investimenti in R&S, digitalizzazione e collaborazione pubblico-privata. L’Italia migliora ma resta tra i Moderate Innovators, con progressi in connettività, co-pubblicazioni scientifiche e innovazioni nelle PMI.
Posizione dell’Italia nell’European Innovation Scoreboard 2025 Italia
Secondo l’European Innovation Scoreboard 2025 Italia, il nostro Paese si conferma tra i Moderate Innovators, con una performance pari al 93% della media UE, superiore alla media del proprio gruppo (85,9%). L’Italia si colloca al 14° posto tra gli Stati membri, con un miglioramento del 15,4% rispetto al 2018.
Punti di forza dell’Italia:
- Registrazione di design: prima in Europa.
- Produttività delle risorse: seconda in Europa.
- Innovazioni da PMI: terza per impatto su vendite e occupazione.
Criticità:
Persistono ritardi nell’adozione di tecnologie avanzate, nella digitalizzazione delle imprese e nello sviluppo di infrastrutture cloud e competenze ICT.
Posizione dell’Italia nell’European Innovation Scoreboard 2025 Italia
Secondo l’EIS 2025, l’Italia conferma una crescita costante nella capacità innovativa, pur restando tra i Moderate Innovators (70-100% della media UE). Il Regional Innovation Scoreboard mostra progressi in tutte le 21 regioni tra il 2018 e il 2025. Le più performanti:
- Provincia Autonoma di Trento, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia → Strong Innovators- con punteggi superiori alla media UE.
- Sei regioni, tra cui Lazio e Piemonte, si collocano tra i Moderate Innovators+.
Campania registra il miglioramento più significativo (+22,8%). Anche Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna avanzano grazie a:
- Maggiore penetrazione della banda larga.
- Incremento delle co-pubblicazioni scientifiche internazionali.
- Innovazioni di prodotto e processo nelle PMI.
Questi trend indicano un ecosistema in evoluzione, ma con margini di crescita su investimenti in R&S, attrazione di talenti e digitalizzazione avanzata.
Iniziative UE per l’Innovazione e l’European Innovation Scoreboard 2025 Italia
Competitiveness Compass e Impatti sull’European Innovation Scoreboard 2025 Italia
Presentato a gennaio 2025, il Competitiveness Compass è la roadmap UE per rilanciare la competitività, basata sul rapporto Draghi. Le priorità:
- Colmare il divario di innovazione con una strategia per startup e scaleup, semplificazione normativa e il possibile “28° regime” per regole uniche.
- Decarbonizzare l’economia tramite il Clean Industrial Deal e piani per settori energivori.
- Ridurre dipendenze strategiche con partenariati verdi e accesso sicuro a materie prime e tecnologie.
Secondo l’European Innovation Scoreboard 2025, l’UE ha migliorato la performance del 12,6% dal 2018, ma l’Italia resta tra i Moderate Innovators (70-100% della media UE), con progressi in digitalizzazione e collaborazione pubblico-privato, ma ancora gap su investimenti in R&S e attrazione di talenti. Il Compass offre all’Italia l’opportunità di accelerare su AI, biotech e transizione green, sfruttando fondi e semplificazioni per scalare l’ecosistema innovativo nazionale.
Choose Europe: Talenti e Innovazione
Lanciata a maggio 2025, la campagna Choose Europe investe 500 milioni di euro per attrarre ricercatori e imprenditori di alto profilo. Tra le iniziative: borse MSCA post-doc per favorire la mobilità scientifica, ERC Advanced Grants fino a 2,5 milioni di euro per progetti di frontiera, e incentivi mirati al trasferimento di ricercatori stranieri verso hub europei. L’obiettivo è rafforzare la competitività globale dell’UE, creando un ecosistema che integri ricerca, impresa e innovazione.
EU Innovation Law e il Ruolo dell’Italia
In consultazione pubblica, la futura EU Innovation Law definirà criteri condivisi per le imprese innovative e riformerà i sistemi nazionali di R&S&I.
La futura European Innovation Act, attualmente in consultazione pubblica, punta a creare un ecosistema unico per startup e imprese innovative, armonizzando norme e incentivi tra Stati membri. Tra le misure previste: semplificazione burocratica, sandbox regolatori, accesso facilitato a capitali e talenti, e il possibile “28° regime” per ridurre frammentazioni fiscali. L’Italia, con un tessuto di PMI e centri di ricerca in crescita, ha l’opportunità di guidare la definizione di standard comuni e sfruttare la riforma dei sistemi nazionali di R&S&I per attrarre investimenti e accelerare la transizione tecnologica.
Il Ruolo delle PMI e i Finanziamenti Europei
Le PMI italiane sono protagoniste nell’innovazione, ma devono accelerare la digitalizzazione e l’adozione di tecnologie avanzate. Programmi come Horizon Europe e InvestEU offrono opportunità di finanziamento per progetti di ricerca, sviluppo sostenibile e transizione digitale.
Secondo l’European Innovation Scoreboard 2025 Italia, le PMI che investono in innovazione registrano una crescita più rapida in fatturato e occupazione.
Opportunità per le imprese italiane
Le aziende possono beneficiare di:
- Finanziamenti nazionali ed europei per progetti innovativi.
- Collaborazioni con centri di ricerca e startup.
- Supporto alla progettazione e gestione dei fondi, come offerto da FI Group.
FI Group accompagna le imprese lungo tutto il ciclo di vita del progetto:
- Preparazione delle proposte.
- Interazione con le istituzioni.
- Gestione dei dossier.
- Giustificazione e audit finale.
Secondo l’European Innovation Scoreboard 2025 Italia, il nostro Paese mostra una crescita costante nella capacità innovativa, pur restando tra i Moderate Innovators. Le iniziative UE e i progressi regionali offrono opportunità concrete per imprese e territori.

Accordi per l’Innovazione: scopri le novità nella Manovra 2026
La Manovra di Bilancio 2026, presentata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, conferma l’impegno del Governo nel sostenere la competitività e la transizione tecnologica delle imprese italiane. In un quadro macroeconomico prudente, le misure per l’innovazione si collocano tra le priorità strategiche per favorire crescita, digitalizzazione e sostenibilità.
Cosa sono gli Accordi per l’Innovazione
Gli Accordi per l’Innovazione, gestiti dal MIMIT, finanziano progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale ad alto impatto tecnologico. Sono strumenti negoziali che prevedono:
- Contributo diretto alla spesa e finanziamento agevolato (max 20% dei costi).
- Procedura valutativa negoziale per accelerare l’approvazione.
- Maggiorazioni: +10% per progetti con organismi di ricerca; extra incentivi regionali (min 5%).
Novità nella Manovra 2026
Chi può accedere ai finanziamenti
- Imprese di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati
- Centri di ricerca
- Organismi di ricerca
Tecnologie e settori prioritari
- Intelligenza Artificiale
- Semiconduttori
- Tecnologie quantistiche
- Mobilità intelligente
- Bioinnovazione
- Transizione energetica
Dotazione finanziaria e requisiti
- Risorse disponibili: 731 milioni € (530 mln per aree manifatturiere e digitali, 201 mln per altre aree strategiche).
- Beneficiari: imprese di qualsiasi dimensione con almeno due bilanci approvati, centri di ricerca e organismi di ricerca.
- Progetti ammissibili:
- Spese tra 5 e 40 milioni €.
- Durata 18–36 mesi.
- Avvio dopo la domanda.
- Intensità aiuto:
- Fino al 45% per PMI, 35% medie imprese, 25% grandi imprese.
Settori e tecnologie prioritarie
Gli Accordi per l’Innovazione si concentrano su tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) e ambiti Horizon Europe:
- Tecnologie di fabbricazione avanzata.
- Tecnologie digitali (incluse quantistiche).
- Materiali innovativi.
- Intelligenza artificiale e robotica.
- Industrie circolari e low-carbon.
- Mobilità intelligente e stoccaggio energia.
- Sistemi alimentari e bioinnovazione.
Bisogni delle imprese e opportunità
Le imprese italiane puntano a ridurre i costi di R&S, accelerare il time-to-market e accedere a tecnologie avanzate. Gli Accordi per l’Innovazione rispondono a queste esigenze offrendo:
- Contributi fino al 45% e finanziamenti agevolati.
- Partnership strategiche con centri di ricerca.
- Cumulabilità con altri incentivi nazionali ed europei.
Partecipa al webinar: Vincere gli Accordi per l’innovazione
FAQ
1. Quali sono i tempi medi di approvazione?
Tra 4 e 6 mesi, a seconda della complessità del progetto.
2. È possibile presentare progetti in partnership internazionale?
Sì, purché il coordinamento e la sede operativa principale siano in Italia.
3. Gli incentivi sono cumulabili con fondi europei come Horizon Europe?
Sì, nel rispetto dei limiti di cumulo previsti dalla normativa UE sugli aiuti di Stato.
4. Quali settori hanno priorità?
Digitalizzazione, transizione ecologica, semiconduttori, tecnologie quantistiche e AI.
5. È previsto un monitoraggio post-finanziamento?
Sì, con obbligo di rendicontazione periodica e verifiche sul raggiungimento degli obiettivi tecnologici.

Accordi di Sviluppo: Opportunità vincente nella Manovra 2026
La Manovra 2026 conferma il rifinanziamento degli strumenti di finanza agevolata più strategici per la crescita industriale e territoriale. Tra questi, gli Accordi di Sviluppo rappresentano una leva fondamentale per le imprese che intendono realizzare progetti di investimento di rilevanza nazionale. Con una dotazione complessiva di circa 750 milioni di euro, questo strumento è pensato per accelerare investimenti in green transition, digitalizzazione e sviluppo delle aree ZES. Scopri chi può beneficiarne e come accedere agli incentivi.
Cos’è un Accordo di Sviluppo
Gli Accordi di Sviluppo sono procedure negoziali speciali attivabili nell’ambito dei Contratti di Sviluppo per progetti di investimento pari o superiori a 50 milioni di euro.
Consentono:
- Corsia preferenziale nell’istruttoria e nell’assegnazione dei fondi
- Riduzione dei tempi di valutazione (entro 90 giorni dalla firma)
- Coinvolgimento diretto di MIMIT, Invitalia e altre amministrazioni per accelerare l’iter
Questa modalità è pensata per progetti strategici che generano impatto economico e occupazionale significativo.
Dotazione finanziaria
La Manovra 2026 destina risorse significative. Tabella dotazione finanziaria:
| Settore | Budget (€) |
|---|---|
| Industria/Agro | 400 mln |
| Ambiente | 225 mln |
| Turismo/ZES | 122,8 mln |
| Totale | ~750 mln |
Quali agevolazioni sono previste?
- Contributi a fondo perduto
- Finanziamenti agevolati
- Fast Track per progetti strategici
Questi incentivi rispondono ai bisogni delle imprese: riduzione dei costi energetici, digitalizzazione dei processi, attrazione di turismo sostenibile e certezza normativa per grandi investimenti.
Chi può beneficiarne
Gli Accordi di Sviluppo sono pensati per imprese con progetti di investimento di grande impatto economico e occupazionale, in settori strategici per la crescita del Paese. In particolare:
- Grandi imprese industriali che vogliono espandere la capacità produttiva con tecnologie green e ridurre i costi energetici.
- Gruppi agroalimentari interessati a digitalizzare la filiera, innovare i processi e migliorare la tracciabilità dei prodotti.
- Operatori turistici che intendono riqualificare strutture dismesse, soprattutto in Zone Economiche Speciali (ZES), puntando su sostenibilità e attrazione di nuovi flussi.
- Multinazionali che pianificano insediamenti produttivi in Italia con investimenti superiori a 50 milioni di euro, cercando procedure rapide e certezza normativa.
Chi sono le imprese target e come gli Accordi di Sviluppo rispondono ai loro bisogni
Gli Accordi di Sviluppo non sono pensati per tutte le aziende, ma per quelle che hanno progetti ambiziosi e necessità specifiche. Ecco i principali beneficiari di questo bando e come questo strumento innovativo le supporta:
- CEO di aziende industriali
Necessità: ridurre i costi energetici e innovare la produzione.
Obiettivo: espandere la capacità produttiva con tecnologie green.
Come aiuta il bando: contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati per impianti sostenibili. - Responsabili innovazione agroalimentare
Necessità: digitalizzare la filiera e migliorare la tracciabilità.
Obiettivo: aumentare efficienza e competitività.
Come aiuta il bando: fondi dedicati alla digitalizzazione e procedure accelerate per progetti > 50 milioni €. - Imprenditori turistici
Necessità: riqualificare strutture dismesse e attrarre turismo sostenibile.
Obiettivo: valorizzare le aree ZES e incrementare il flusso turistico.
Come aiuta il bando: incentivi per riqualificazione, sostenibilità e digitalizzazione. - Direttori Operations di multinazionali
Necessità: tempi rapidi e certezza normativa per insediamenti produttivi.
Obiettivo: avviare grandi progetti in Italia senza ritardi.
Come aiuta il bando: Fast Track e supporto istituzionale con iter negoziale semplificato.
FAQ sugli Accordi di Sviluppo
Quanto dura l’istruttoria? Entro 90 giorni dalla firma.
Posso includere R&S? Sì, se funzionale al progetto principale.
Sono cumulabili con altri incentivi? In alcuni casi, nel rispetto delle norme sugli aiuti di Stato.
Quali obblighi occupazionali? Assunzione di percettori di sostegno al reddito e lavoratori da tavoli di crisi.
Come avviare la procedura? La richiesta parte da Invitalia tramite piattaforma online. Serve firma digitale, PEC e business plan dettagliato.
Perché agire subito
Gli Accordi di Sviluppo non sono solo un incentivo: sono una strategia di crescita per chi vuole investire in Italia con progetti ad alto impatto economico e occupazionale.
La finestra di opportunità è aperta: prenota la tua posizione e avvia la negoziazione.
Vuoi sapere se il tuo progetto è idoneo?
Contattaci per una consulenza dedicata: analizzeremo requisiti, tempistiche e vantaggi per la tua impresa.

Nuovo Iperammortamento 2026: Aliquote, Requisiti e Opportunità per le Imprese
Dal 2026 l’Italia torna a puntare sull’iperammortamento come leva per accelerare la digitalizzazione e la transizione green delle imprese. Dopo le complessità del credito d’imposta Transizione 4.0 e 5.0, il Governo introduce un meccanismo più semplice e competitivo, con maggiorazioni fino al 220% per investimenti in tecnologie 4.0 e sostenibilità energetica.
Cos’è l’iperammortamento 2026?
L’iperammortamento 2026 è un incentivo fiscale che consente di maggiorare il costo di acquisizione dei beni strumentali ai fini della deduzione, con aliquote fino al 220% per investimenti in tecnologie 4.0 e green. Sostituisce i crediti d’imposta di Transizione 4.0 e 5.0, semplificando la fruizione e riducendo i rischi di compliance.
Quali sono le aliquote del nuovo iperammortamento?
Secondo la prima bozza della legge di bilancio, le aliquote di base dei beni strumentali 4.0 saranno:
| Investimento | Maggiorazione |
|---|---|
| Fino a 2,5 mln € | 180% |
| 2,5 – 10 mln € | 100% |
| 10 – 20 mln € | 50% |
Le aliquote maggiorate per gli investimenti green
Premialità green: fino al 220% se l’investimento riduce i consumi energetici del 3% (stabilimento) o 5% (processi produttivi).
| Investimento | Maggiorazione |
|---|---|
| Fino a 2,5 mln € | 220% |
| 2,5 – 10 mln € | 140% |
| 10 – 20 mln € | 90% |
Chi può beneficiare dell’iperammortamento?
- Imprese residenti in Italia, senza limiti dimensionali o settoriali.
- Requisiti: regolarità fiscale e contributiva, rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro.
- Non cumulabile con altri incentivi sugli stessi costi.
Quali beni sono agevolabili?
- Beni materiali 4.0 (Allegato A Legge 232/2016): macchinari interconnessi, robot collaborativi, sistemi di automazione.
- Beni immateriali 4.0 (Allegato B): software, sistemi di monitoraggio e analisi dati.
- Impianti per energia rinnovabile (es. fotovoltaico). Consulta l’elenco completo sul portale MIMIT.
Come accedere all’incentivo?
- Prenotazione: ordine accettato e acconto 20% entro il 31/12/2025.
- Periodo di investimento: dal 01/01/2026 con consegna entro il 30/06/2027.
- Documentazione: perizia asseverata per beni >300.000 €.
FAQ
Cos’è l’iperammortamento?
Un incentivo che aumenta il valore fiscale dei beni strumentali, riducendo l’imponibile.
Quali sono le aliquote?
Dal 180% al 220% in base a scaglioni e premialità green.
Quali beni sono inclusi?
Beni materiali e immateriali 4.0. Beni per la generazione di energia da fonti rinnovabili (inclusi pannelli solari).
Come si ottiene il beneficio?
Prenotazione entro 2025, perizia asseverata, rispetto requisiti fiscali.
Scenario internazionale e ruolo di FI Group
Affidati a FI Group per massimizzare il beneficio fiscale e ridurre i rischi di non conformità.
Contattaci per una consulenza personalizzata.
- Francia: ammortamento al 140% per PMI + credito R&S.
- Germania: incentivi diretti, meno focus su ammortamenti.
- Spagna: crediti d’imposta per R&S, nessun iperammortamento. Con il 220%, l’Italia torna tra i Paesi più competitivi in UE.
FI Group supporta le multinazionali con un approccio integrato: “Global Reach. Local Expertise.”
- Coordinamento HQ → filiali.
- Riduzione rischi di non conformità.
- Ottimizzazione fiscale cross-border.





